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I Am Here For: For a New Experience, To Explore My Sexuality
Marital Status: In a Relationship
Children: I don't want children
Education: Post Grad
Religion: Atheist
Smoke: Yes
Drink: Yes
Occupation: medical doctor
Body Type: Athletic
Height: N/A
Ethnicity: White / Caucasian
Languages: Italian
Sexy Stuff
I Am Looking For: Cyber Sex, Social Encounters, Erotic Chat, Cyber Friendships
Sexual Fantasies: Toys, Exhibition & Voyeurism
Sex is Best: Passionate, Experimental, With a Stranger
Cybersex: Yes
I Want You To: Play Along With My Fantasy, Talk Dirty to Me, Tell Me Your Fantasy
Cybersex Personality: Seductress/Seductor, Experienced, Voyeur, Fun With Toys, Wild
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Balla coi Lupi, Arancia Meccanica, Fight Club, Fuga di Mezzanotte e altri ancora....
Books:
Manara, Pratt.... Racconto: "Avevo lavorato sodo per quel progetto, sotto lo sguardo attento di Paolo: mi guardava con finto distacco, ma ogni volta che mi voltavo sapevo che mi osservava. Lo aspettavo a casa mia per le 12.00. Doveva portarmi i lavori finiti ed io me la stavo prendendo comoda: alle 11.30 mi ero truccata e cercavo qualcosa da indossare. Ero nuda di fronte al guardaroba quando il citofono suonò. - Sono Paolo, scusa ma sono passato prima... Mi guardai allo specchio dell'ingresso: oddio devo vestirmi...magari mi faccio trovare nuda...no, non posso essere così sfacciata...nuda sul tavolo della cucina, mentre mordo un chicco d'uva...no, dovevo concentrarmi, almeno dobbiamo finire il lavoro… - Tranquillo, sali... Avevo quattro piani di vantaggio: indossai il reggiseno ed un vestito di lino rosso con la calma necessaria e quando il campanello suonò ero già pronta per accoglierlo: - Spero di non aver disturbato... mi disse con un sorriso. Si chinò per salutarmi e posò la mano sulla mia vita; fu lì che mi accorsi di non aver indossato la mutandine ... - No figurati, stamattina sono libera... Lo guidai fino al salotto sentendomi un po' a disagio; poteva in qualche modo aver capito che non indossavo nulla? Forse dal movimento del culo sotto la gonna...la cosa mi faceva sentire nuda di fronte a lui, non riuscivo a guardarlo senza sorridere e senza sentirmi una preda ancora più facile...gli sarebbe bastato alzare la gonna per avermi...e forse ero già sua. L’imbarazzo si trasformò in eccitazione… - Un caffè? - Si, ti ringrazio... Andai in cucina, allungai le braccia per arrivare al ripostiglio in alto e il bacino poggiò sul mobile...sentivo il lino sulla pelle, il fresco del marmo risvegliò il mio istinto di porca che dovevo assolutamente domare: non potevo essere troia, non ora che stavo per concludere il mio progetto più importante...ma pensare che da quella posizione, se lui avesse voluto, avrebbe potuto toccarmi e farmi chinare, strusciarsi contro di me...chiusi gli occhi... - Scusami, ma sono passato prima perché ho le prove con il complesso, non posso mancare...la tromba è la mia passione… …sentii queste parole come ovattate, rinvenendo dal mio flash e convenendo che era davvero l’uomo perfetto. Mi voltai e gli sorrisi, lui abbassò lo sguardo...continuai a fare il caffè, che salì velocemente, quasi quanto la mia voglia di slacciargli la cintura e scoprire il suo sesso e…leccarlo…ci accomodammo intorno al tavolo, l’uno di fronte all’altra, e bevemmo discutendo degli spot. Le bellissime sedie di acciaio che avevo comprato si rivelarono la cosa più eccitante del mondo: le labbra si adagiarono sul freddo e faticai a trattenere un gemito…mi sentivo già bagnata e guardare le sue spalle e la pelle scura…non riuscivo a concentrarmi…il freddo della sedia raggiunse i capezzoli con un brivido e li fece sbucare da sotto al vestito. Lui dispose gli spot sul tavolo lanciando uno sguardo al seno e si concentrò subito sulle foto... - Vieni, guarda questa… Per vedere bene, scivolai sulla sedia, urtando con la figa contro il rialzo della sedia…avrei voluto che fosse il suo cazzo…stavo per perdere il controllo: ero protesa verso lui, lo desideravo; riuscii solo a dire che mi piaceva, sentendo i suoi occhi sul seno, sul collo…alzai lo sguardo e mi ritrovai nel suo, persa. Con la mano mi riempì la guancia e mi baciò piano sulle labbra…io ne volevo ancora…io stavo per…e lui mi disse solo: - Sto per lasciare l’agenzia. - Cosa…cosa significa? - Che sto per andare via, ho avuto una proposta…voglio cambiare ambiente, ma con te… - Paolo…non mi importa di domani, io ti voglio, ora… Lo baciai io, e questa volta la sua lingua si insinuò morbida intorno alla mia, facendomi desiderare altro… mi alzai e salii con le ginocchia sulla sedia, chinandomi verso di lui e baciandolo…le labbra morbide, la lingua che accarezzava la mia con lentezza, mi sentivo già piena, lo volevo. Con un gesto lento sul torace gli imposi di sedersi: il suo sguardo divenne divertito, il suo pantalone già gonfio…salii sul tavolino e ancora in ginocchio gli sbottonai la camicia baciandolo sul collo, sul petto, strizzandogli un capezzolo…non potevo credere che fosse mio, solo, indifeso, sulla mia sedia di acciaio…la smania di sentirlo godere era tanta e gli slacciai i pantaloni, frugai sotto i boxer e tirai fuori finalmente il suo sesso duro…lo strinse in una mano ed io mi poggiai ai bordi della sedia per potermi chinare e…succhiarlo. Ero bagnatissima, e in quella posizione tenevo il culo all’aria, con le gambe allargate…avrei voluto che qualcuno, da dietro, mi avesse alzato la gonna e scopato mentre gli e lo stringevo fra le labbra, mentre la mia lingua gustava quel sapore di cazzo che mi riempiva fino alla gola…mentre allungava una mano sul seno alzai lo sguardo e ci guardammo negli occhi. Mi fece sollevare… - voglio averti… me lo disse sciogliendomi i capelli e baciandomi. Scesi dal tavolo e mi avvicinai mentre lui alzò la gonna cercando la mutandina…mi guardò divertito: - ma sei proprio... - ...porca…si, lo sono... il mio sorriso si trasformò in un gemito quando le sue dita allargarono le labbra e si bagnarono del mio miele, immergendosi poi dentro con forza…mi succhiò un capezzolo mentre con una mano mi stringeva il culo e con l’altra mi stuzzicava il clitoride, entrando e uscendo e portandomi alle labbra le dita piene di me…allargai le gambe e mi sedetti facendo entrare il cazzo dentro me…così grande, duro, entrò riempiendomi tutta e facendomi eccitare ancora di più. Lasciai che si facesse strada dentro di me piano, muovendomi lentamente per godere di ogni sensazione senza mai chiudere gli occhi…iniziò a guidarmi stringendomi il culo, i movimenti si fecero più fluidi e quando mi morse il labbro e lo succhiò non volli trattenermi: un brivido lungo la schiena e la mia figa si contrasse più volte mentre gemevo nella sua bocca…neanche lui si trattenne e venne stringendomi il seno…sorrisi pensando alle volte che l’avevo sognato… Mi distesi poggiando i gomiti sul tavolo dietro di me; lui mi accarezzò lungo l’addome: - finalmente… - …finalmente. Gli risposi a mia volta. Mi alzai per bere e una goccia scivolò lungo le gambe...mi sentivo finalmente appagata. Sapevo che lui sarebbe andato via, per questo non fui sorpresa di vedere che si rivestiva quando tornai dalla cucina porgendogli un bicchiere d’acqua. - scusa, ma devo andare…il concerto… - certo… conversammo mentre si accertava che fosse in ordine… Lo accompagnai alla porta un po’ sfatta, con le labbra gonfie e un po’ di matita sbavata, come si conviene alle signore che scopano come troie. Mi diede un bacio sulla fronte: - ci vediamo alla presentazione… - si…sarò più concentrata di oggi, promesso! - Almeno…metti la mutandina… Sorridemmo e scese le scale con la sua valigetta di pelle…aveva un culo eccezionale…"

 

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Mi hanno bloccato i messaggi fino a domani, scrivimi tu che io quando posso ti rispondo ;D ciao a buona notte

 
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